ISPICA. Chiedono fondi europei per ristrutturare una villa a Ispica per farla diventare un B&B, ma in realtà i due proprietari l’hanno usata come residenza estiva. Ammontano a 200mila euro i fondi europei indebitamente richiesti all’Ue. Sono due emiliani i proprietari di un rudere ad Ispica nella zona Marina Marza. Le fiamme gialle di Ragusa hanno eseguito un decreto di sequestro conservativo nei confronti di una società ispicese, operante nel settore ricettivo.
Le indagini della guardia di finanza hanno consentito di constatare che, sebbene il soggetto giuridico richiedente il finanziamento e riconducibile ai proprietari dell’immobile avesse percepito già parte del contributo europeo pari a 160.000 euro ed avesse ultimato i lavori di ristrutturazione nel 2015, l’attività di bed and breakfast non era mai stata avviata.
La struttura, già ritenuta idonea dagli uffici preposti del Comune di Ispica per esercitare l’attività commerciale, è stata invece utilizzata dai proprietari come dimora per le vacanze estive. Inoltre, la società beneficiaria del finanziamento, rappresentata legalmente da un soggetto prestanome, è risultata essere priva di patrimonio e di mezzi, creata al solo scopo di rendere inefficace l’atto di revoca della Regione Sicilia ed inapplicabili eventuali pignoramenti, finalizzati al risarcimento del contributo illecitamente percepito.
Secondo i due imprenditori, sarebbe bastato un valido schermo societario, ovvero l’intestazione fittizia della società ad un soggetto terzo, per evitare conseguenze, ma così non è stato. Infatti, la corte dei conti, condividendo in pieno gli elementi probatori raccolti dagli investigatori delle fiamme gialle, ha delegato questi ultimi all’esecuzione del sequestro conservativo sull’immobile, finalizzato al recupero del finanziamento illecitamente percepito.
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