ACATE. Lavorava nove ore di fila nelle serre per venticinque euro al giorno e alloggiava in una stamberga in situazioni igieniche di assoluto degrado. Protagonista – o meglio, vittima – dell'episodio di cronaca scoperto dai carabinieri è un bracciante romeno che è stato sorpreso al lavoro in un'azienda agricola di contrada Dirillo. A squarciare il velo sull'ennesimo caso di sfruttamento della manodopera agricola sono stati, nella giornata di ieri, i militari della Compagnia di Vittoria, con la collaborazione del personale del Nucleo Ispettorato del lavoro di Ragusa. Su input del Comando provinciale dell'Arma, guidato dal colonnello Federico Reginato, diverse pattuglie hanno effettuato un servizio specifico di monitoraggio e contrasto del fenomeno del caporalato, che si è rivelato essere piuttosto diffuso nel settore agricolo.