VITTORIA. Il Gip del Tribunale di Catania Giancarlo Vincenzo Cascino ha deciso di revocare gli arresti domiciliari per l’ex sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia. Disponendo per lui solo l’obbligo di firma. Revoca dei domiciliari anche per un altro arrestato dell’operazione 'Exit poll', Venerando Lauretta. Proprio stamani i legali dell’ex sindaco di Vittoria avevano presentato ricorso al Tribunale del Riesame ma la decisione dello stesso Gip è intervenuta prima. La 'Stidda' avrebbe dato il suo sostegno elettorale ai fratelli Nicosia, Giuseppe e Fabio, sia nelle amministrative del 2006 e 2011, sia nelle regionali e nazionali del 2008 e 2012. E' quanto emerge dall'inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla Dda di Catania, sullo scambio elettorale politico-mafioso per le elezioni amministrative del 2016 a Vittoria che il 21 settembre scorso aveva portato all'arresto di 6 persone, tra cui l'ex sindaco Nicosia ed il fratello Fabio, consigliere comunale. La decisione del Gip è seguita all’interrogatorio di garanzia di tutti i 6 indagati dell’inchiesta Exit Poll. Le misure cautelari erano state decise lo scorso 20 settembre. Le precisazioni fornite dall’ex sindaco di Vittoria e confrontate con un altro degli altri arrestati, Venerando Lauretta, hanno convinto il Gip a modificare la misura restrittiva: non più arresti domiciliari ma solo obbligo di firma. Restano ai domiciliari invece il fratello dell’ex sindaco, Fabio Nicosia, che nel frattempo si è dimesso dalla carica di consigliere comunale di Vittoria; Titta Puccio, Raffaele Giunta e Raffaele Di Pietro. Proprio oggi il legale di fiducia di Giuseppe Nicosia aveva presentato ricorso al Tribunale del riesame per la scarcerazione dei suoi assistiti. «Permane piena fiducia nell’operato della magistratura - afferma l’avvocato Catalano -. Fiducia confermata dall’odierna liberazione di Giuseppe Nicosia, cui, siamo certi, seguirà un proscioglimento onnicomprensivo, esteso alle altre posizioni».