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Il caso del nuovo ospedale di Ragusa, i reparti tornano ai vecchi nosocomi

Ospedale Ragusa Giovanni Paolo II

RAGUSA. È previsto per domani mattina un incontro tra i vertici dell'Asp, il progettista e i responsabili dell'azienda produttrice delle «Uta», le unità di trattamento dell'aria, quei macchinari sui quali si sono concentrate le indagini della Procura, delegate alla Guardia di Finanza. Indagini che hanno portato al sequestro di due sale operatorie e di altre aree del nuovo ospedale «Giovanni Paolo II», la cui apertura, adesso, slitta a data da destinarsi. Per domani è atteso il pronunciamento del Gip sul sequestro cautelativo disposto dalla Procura.

Come annunciato, si torna ai vecchi ospedali, il «Civile» e il «Paternò-Arezzo». Da domani saranno attivi i reparti di maternità e pediatria nuovamente all'ospedale «Maria Paternò Arezzo» di Ibla. E nei prossimi giorni inizierà il trasferimento degli altri reparti. Non sarà semplice il trasporto di alcune strumentazioni, in particolar modo quelle della cardiologia. Pare ci vogliano diversi giorni, fino a un paio di settimane, per lo spostamento dell'angiografo, mentre per altri reparti sarà più semplice lo spostamento. Già domani potrebbe essere stabilito un programma per riportare i reparti al loro posto.

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