SCICLI. Non è stato trovato nulla che potesse aiutare nell'attività investigativa anche perchè ogni traccia sarebbe stata inghiottita dalle fiamme. Notte di fuoco, quella fra venerdì e sabato, a Scicli. È stato il villaggio Jungi, alla estrema periferia del centro cittadino, il teatro del presunto attentato incendiario ai danni della vettura di proprietà di una famiglia titolare di un bar nel centro storico di Scicli.
L'auto, una Ford «Ka» di proprietà di L.G., 38 anni, era parcheggiata in via Piero Gobetti. Doveva essere una notte da vivere in piena tranquillità dopo che il trentottenne aveva chiuso il bar-caffetteria ed aveva fatto rientro in casa al termine della giornata di lavoro. Ma invece si è trovato al centro di un avvertimento con il fuoco. Le fiamme, secondo quanto reso noto dagli investigatori, si sono sviluppate in pochi attimi avvolgendo la piccola utilitaria parcheggiata in strada. Una strada con il piano in discesa ed è questo particolare a spiegare il perchè l'automobile si sia spostata dal luogo in cui è stato appiccato dell'incendio.
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