RAGUSA. I «nuovi schiavi» in provincia di Ragusa. Donne e uomini costretti a lavorare nelle campagne, per pochi euro, spesso senza diritti. Donne costrette a prostituirsi, ad accettare le avances dei datori di lavoro. Siamo a Vittoria, nella zona dei primaticci e della serricoltura.
L’Observer del «The Guardian», storico quotidiano inglese, racconta la storia di giovane donna rumena che lavora nelle serre e che vive in una casupola. Dopo un giorno di lavoro, la notte è costretta a subire le violenze brutali del «padrone».
E’ lo stesso marito a spingerla, altrimenti il datore di lavoro li manderebbe via. In Romania, il salario non raggiunge i 200 euro: chi arriva in Italia, accettando di vivere in condizioni di degrado, guadagna di più. Ma è costretto a subire. Spesso anche la casupola in cui vivono viene «affittata» dal datore di lavoro: è piccola, fredda, priva dei servizi essenziali. Un’altra donna «rifiutò« di cedere alle avances: il datore di lavoro le ha sparato e lei lo ha denunciato. Da allora non riesce a trovare un lavoro: tutti sanno che lei ha denunciato e non vogliono averla con loro.
DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE