RAGUSA. Potenziamento dell'offerta turistica integrata, agricoltura «bio», enogastronomia di qualità e valorizzazione del patrimonio culturale.
Sono i capisaldi delle nuove direttrici di sviluppo del territorio ibleo, che fanno leva sui «fondamentali» costituiti da imprenditorialità diffusa, integrazione tra settori, attenzione alla qualità, gestione oculata delle risorse, laboriosità e coesione sociale, e non perdendo l’appuntamento con le misure di sostegno della Programmazione regionale agli investimenti pubblici e privati.
«Riteniamo, tuttavia, che non si debba trascurare, né svilire in ragionamenti preconcetti, il notevole apporto che, nonostante il persistere della crisi, hanno continuato e possono continuare a dare le attività industriali».
È il «cuore» della riflessione di Enzo Taverniti, presidente dell’associazione degli Industriali iblei, che punta l'attenzione sullo sfruttamento delle materie prime, petrolio in primis, intervenendo sulla polemica relativa alla decisione di Eni ed Edison di chiedere al Tar di intervenire sul piano paesaggistico nella parte in cui pone dei limiti alle estrazioni.
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