VITTORIA. Dal Camerun a Vittoria attraversando il Mar Mediterraneo con in grembo un figlio. Protagonista dell’ennesimo viaggio della speranza, questa volta con un lieto fine, è Marie, una ragazza di 17 anni. Marie è arrivata a Pozzallo a novembre, salvata durante una traversata dai volontari di un’organizzazione umanitaria. Dopo un mese nell’hotspot, è stata trasferita nel “luogo sicuro per minori” della Casa Evangelica Valdese di Vittoria. La sua figura esile ma rotonda ha colpito tutti: Marie ha affrontato il mare a 17 anni, sola e incinta di sei mesi. Ieri notte, all’ospedale «Guzzardi», ha partorito un bel maschietto. Marie è solo una degli oltre 25 mila minori stranieri non accompagnati approdati in Italia nel 2016, un dato più che raddoppiato rispetto all’anno precedente. Ha lasciato il Camerun un anno fa, per fuggire alle persecuzioni e nel suo Paese prestava servizio per una organizzazione sanitaria. Secondo «Amnesty International» nel 2013, nel Paese africano, per colpa dell’organizzazione terroristica «Boko Haram» hanno perso la vita 770 persone. Lei non ha mai conosciuto il padre, viveva con la madre, con cui ha anche attraversato il deserto. In Libia però le loro strade si sono divise: la madre è arrivata in Italia a giugno mentre Marie ha conosciuto Nelson, il padre di suo figlio. Si erano promessi amore, durante i mesi di detenzione e di torture, fino a quando non sono stati separati. Se Nelson sia riuscito a sopravvivere al carcere libico e al mare, la giovane mamma non lo sa. «Marie –spiega Andrea Gentile, operatore del centro- adesso sta bene ed è serena e spera di vivere un futuro migliore insieme al suo pargoletto. Nell’equipe che si occupa di dare ospitalità a venti minori straniere non accompagnate, siamo tutti contenti». Il bambino nato in Italia sarà un cittadino camerunense e non italiano almeno fino ai 18 anni. La sua vita dipenderà, in buona parte, dall’esito della richiesta d’asilo della madre. Per il direttore della Casa Evangelica Valdese, Michele Melgazzi, la nascita di questo bambino è stata vissuta come un enorme momento di felicità. «Marie –spiega Melgazzi- è stata accompagnata lungo il periodo d’accoglienza e ha dimostrato sempre gentilezza, dignità e grande forza d’animo. Adesso ci auguriamo un futuro sereno per entrambi, sperando che possano trovare tutto ciò che desiderano, che vengano accolti ovunque e che ogni loro diritto venga rispettato».