VITTORIA. Nessun segno esterno di violenza; nessuna ferita che non saino quelle dovute alla caduta. Giovanni Giannì, l’agricoltore vittoriese di 43 anni, trovato morto mercoledì scorso in fondo ad un pozzo, in contrada Mazzara, è morto per annegamento. L’autopsia eseguita ieri dal medico legale Giuseppe Iuvara ha evidenziato che l’uomo presentava le caratteristiche di un annegamento classico.
L’uomo, con tutta probabilità, è caduto nel pozzo situato nei pressi della sua abitazione nello stesso pomeriggio di domenica, quando è uscito di casa e non vi ha fatto più ritorno. Nessun segno di violenza nei pressi dell’abitazione, nessun elemento che potesse far pensare alla presenza di altre persone che potrebbero averlo affrontato e ucciso. L’esito dell’autopsia aggiunge un ulteriore tassello alle indagini della Polizia, coordinate dal dirigente del commissariato di Vittoria, Rosario Amarù e dal dirigente della Squadra Mobile, Nino Ciavola. Gli inquirenti hanno cercato di ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo: aveva pranzato in casa, insieme alla compagna, una giovane rumena e ad una coppia di amici, anch’essi rumeni.
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