RAGUSA. «Sono tornato a visitare i miei amici, ospiti dell'ospizio “Criscione Lupis” per fare loro gli auguri. Sono diventato amico loro, nei cinque mesi trascorsi insieme a questi splendidi ragazzi degli anni trenta perché sono stato assegnato ai servizi sociali presso questo ente. È stata una esperienza straordinaria, per questo sento il dovere di ringraziare il vigile urbano che il 29/08/2013 denunziandomi ha permesso che vivessi questa esperienza». E così, Marcello Perracchio, ragazzo del 1938, attore, decide di raccontare questa storia, accennandone solo una parte, sul suo profilo facebook. Lui, che è entrato nelle case di tutti gli italiani con il dottor Pasquano ne «Il Commissario Montalbano», aprendo le porte anche di un pubblico straniero affezionato, è entrato anche in una casa di riposo, un ricovero per anziani e per cinque mesi, tre volte alla settimana ha parlato con gli ospiti, ha giocato con loro, li ha ascoltati. È stato messo in prova ai servizi sociali. «In tutta questa faccenda io comunque ho avuto torto. Qualunque possa essere il motivo, quando si va in escandescenze, si perde la testa si ha sempre torto». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE