ISPICA. La zona di Marina Marza e Santa Maria del Focallo è limitrofa ai Pantani Longarini che caratterizzano parte del territorio di Ispica in provincia di Ragusa estendendosi anche in quello di Pachino, in provincia di Siracusa.
È tra le poche superfici lacustri della provincia iblea e sin dai tempi dei Greci e dei Romani quest'area era utilizzata come approdo naturale per l'assenza di attracchi riparati nella zona del litorale. Essa da anni è diventata luogo di sosta dove diverse varietà di uccelli migratori svernano nel corso degli spostamenti stagionali dall'Africa al nord Europa. Pare che sia diventato un rito la sosta in questa area: qui si possono vedere il germano reale, il fenicottero, l'airone cinerino, il fischione turco, l’airone e la cicogna.
Della sua importanza ne parla il geologo Salvino Bommestieri del Libero Consorzio comunale di Ragusa.
«I problemi di questa zona sono ambientali ma anche sociali e soprattutto sono legati ad un sovra caricamento idraulico. Quando ci sono le precipitazioni, essendo una zona di transizione fra ambiente marino ed ambiente lacustro si determinano sovraccarichi idraulici; nel contempo nei terreni a monte defluisce anche acqua. Le attività di bonifica che sono state fatte negli anni '60, '70 ed '80 hanno portato ad un recupero delle aree finalizzato all'insediamento agricolo ed abitativo ma hanno anche diminuito la superficie drenante tant'è che i carichi idraulici tendono sempre ad aumentare».
Soluzioni per fermare il fenomeno degli allagamenti?
«Andrebbero realizzate delle opere di drenaggio a monte di queste aree soggette ad allagamento. Opere che sono state fatte nel passato e che, oggi, appaiono insufficienti».
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