RAGUSA. Un turista guarda con attenzione il tabellone con gli orari dei bus, mentre un anziano lo scruta con un sorriso a mezza bocca. Poi gli si avvicina, e gli chiede: «Dove deve andare?». «All' Ipercoop», risponde gentile il turista toscano. «Ho controllato e dovrebbe passare tra poco». «Sarà», risponde con la rassegnazione di quanti hanno la sventura di dover attendere un autobus urbano a Ragusa. Pensilina di corso Italia, a fianco della Cattedrale, qualche giorno fa. Guardare il tabellone con gli orari è puro esercizio di fantasia, sognare che davvero che quei bus in fila l' uno dietro l' altro passino davvero. La realtà è un' altra: per arrivare dal centro cittadino alla parte alta della città, viale Europa, viale delle Americhe, bisogna aspettare un' ora, quando va bene. Per raggiungere altre zone i tempi di percorrenza sono uguali se non maggiori. «Io ormai nel fine settimane rimango a casa, al massimo faccio due passi nelle mia strada. Non posso più scendere a messa a San Giovanni, perchè poi come torno?». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI RAGUSA DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE