VITTORIA. Il sindaco Giovanni Moscato passa al setaccio i rifiuti per strada, sia i sacchetti che gli ingombranti. Tra i rifiuti, Moscato ha trovato un sacchetto pieno di carta: tra i fogli, una vecchia carta d' identità ed i documenti di una scuola. Quei fogli appartenevano ad un' insegnante di Comiso. Moscato, immediatamente, ha fotografato tutto (eliminando nomi e dati sensibili) e li ha postati su facebook. Sempre sul social network ha pubblicato una lettera aperta alla docente. «Lei che svolge funzioni educative di grandissima importanza, lei che dovrebbe insegnare ai nostri figli il vivere civile, proprio lei getta l' immondizia per strada? Aspetto le sue scuse immediate e un'azione riparatrice: si armi di guanti, scope e bidoni e vada ad aiutare a pulire dove ha sporcato. Solo così, probabilmente, eviterà una brutta figura e una go gna mediatica. Intanto ha vinto un premio: una bella multa. Un premio a un' inciviltà che fa rabbrividire». La docente ha chiesto di incontrare il primo cittadino di Vittoria, ma questi non ha acconsentito. E anche lei, come aveva fatto il sindaco, ha affidato a facebook il suo commento, firmando in prima persona. «Il sindaco mi ha inviato su facebook una lettera aperta che mi ha lasciata sconcertata. Ho chiesto, tramite per sone che lo conoscono (per questo mi ha accusato di volerlo"ammorbidire") un colloquio chiarificatore. Gli ho inviato la mia lettera in privato, ma ha opposto un rifiuto ancora più netto". E nella lettera afferma: "Era suo diritto e dovere convocarmi privatamente per chiedere spiegazioni circa il mio documento di riconoscimento ritrovato in discarica e io le avrei spiegato che ho commesso la leggerezza di fidarmi di una persona che mi ha aiutata nelle pulizie, garantendomi di rispettare le regole del deposito rifiuti. Farò il nome di questa persona a chi di dovere quando pagherò la multa, assumendomi le mie responsabilità per il controllo mancato. Ma accusarmi pubblicamente di inciviltà senza informarsi dei fatti è stato molto scorretto e costituisce una violazione della legge sulla privacy. Io mi sono scusata, ora aspetto le sue». FC