POZZALLO. C'è anche il corpo di un sudanese di 25 anni, apparentemente morto di stenti, tra i 222 migranti recuperati dal pattugliatore militare maltese P62 arrivato nel porto di Pozzallo. I sopravvissuti, quasi tutti provenienti da Sudan ed Eritrea, hanno raccontato di essere partiti dall'Egitto da circa una settimana e che mentre erano in navigazione il motore si è spento per un guasto e sono rimasti per giorni senza cibo né acqua. Il giovane è morto prima dell'arrivo dei soccorritori maltesi che hanno poi fatto rotta verso il porto del Ragusano. Gli altri migranti sono in discrete condizioni fisiche. Sull'accaduto la Procura di Ragusa ha aperto un'inchiesta delegando le indagini alla squadra mobile della polizia di Stato. «Siamo da anni in emergenza, non ci siamo mai tirati indietro per accogliere i migranti, come lo sbarco di oggi di 221 persone e la salma di un giovane sudanese, ma il Comune di Pozzallo è stato totalmente abbandonato dal Governo nazionale. Per questo ho deciso che da questo momento in poi il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Interno Angelino Alfano troveranno chiuse le porte del Municipio». Lo dice Luigi Ammatuna, sindaco di Pozzallo. «Non abbiamo avuto un euro di ristoro - aggiunge - nonostante ci siano stati promessi a più riprese da ministri e rappresentanti delle Istituzioni. La misura è colma con l'ultimo 'regalò del Governo che ha ritirato un emendamento che prevedeva di riproporre le procedure per il piano d'equilibrio finanziario pluriennale che ci avrebbe consentito di sistemare la situazione economica del Comune. È stato l'ultimo 'no' di questo Governo - chiosa Ammatuna - a un Comune in prima linea, più di Lampedusa, nell'accoglienza dei migranti. Altro che festa nazionale dell'Unità a Pozzallo: per Renzi le porte chiuse, Pozzallo non merita questa penalizzazione».