POZZALLO. Sono stati fermati quattro presunti scafisti tra i 649 migranti sbarcati ieri a Pozzallo. La squadra mobile di Ragusa, ha inoltre arrestato un nigeriano espulso ad aprile 2016 che ha tentato nuovamente l’ingresso in Italia clandestinamente. Salgono a 95 gli scafisti fermati nel 2016 di questi sono 21 minorenni. I migranti sono partiti dalla Libia a bordo di gommoni, sono stati soccorsi e condotti a Pozzallo, dove la polizia ha già raccolto in 18 ore gravi indizi di colpevolezza a carico del gambiano Omar Diouf, di 20 anni, e di altri tre nigeriani Mouses Solomon, di 37 Christ Amadasun, di 20 anni, Emerumwa Moses, di 32 anni. Per loro le accuse sono ingesso clandestino di aver fatto di cittadini extracomunitari, traendone un ingente profitto, e per averli sottoposti a un trattamento inumano e degradante. Durante lo sbarco è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte. Alle indagini hanno partecipato tra 30 agenti della polizia di stato, nonché membri delle altre forze dell’ordine, la protezione civile, la croce rossa italiana, l’ esercito Italiano ed i medici dell’Asp per le visite mediche. La polizia scientifica ha lavorato per le operazioni di preidentificazione e foto segnalamento. Durante le indagini la polizia ha scoperto che anche in questo caso i migranti, dopo una breve permanenza presso i capannoni in Libia sempre pieni di uomini e donne pronti a partire, che sono stati fatti salire a bordo di gommoni durante le prime ore del giorno e dopo 8 ore di navigazione sono stati soccorsi. Al timone sempre un migrante che si offre di condurre l’imbarcazione per non pagare il viaggio o per poche centinaia di dollari, spesa minima per gli organizzatori che incassano quasi un milione di dollari per un viaggio da 649 persone. Gli scafisti sono stati condotti nel carcere di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria iblea. La squadra mobile, da un’attenta analisi dei risultati del sistema delle impronte digitali ha arrestato Ifeanyi Okeleke, di 33 anni per aver fatto ingresso in Italia dopo essere stato espulso con rimpatriato in Nigeria nell’aprile del 2016. L’uomo era stato in Italia dal 2008 fino alla sua espulsione. Più volte identificato e sempre privo di documenti, aveva commesso diverse violazioni della normativa sugli stranieri, ma mai altri reati. Ad aprile di quest’anno era stato espulso con accompagnamento coatto dalla Questura di Brescia per ordine del Prefetto. Dopo pochi mesi in patria ha tentato di fare ingresso clandestinamente in Italia ma ieri la polizia di stato lo ha arrestato.