SANTA CROCE CAMERINA. «Non ho mentito nel mio primo racconto quando ho detto di avere accompagnato Loris a scuola, perchè ho detto quello che in quel momento ricordavo». Lo ha detto Veronica Panarello facendo spontanee dichiarazioni davanti al Gup Andrea Reale nel processo in cui è imputata per l' omicidio del figlio. Lo ha ricostruito il suo legale, l'avvocato Francesco Villardita, precisando «di avere poi detto il falso quando ha detto che il piccolo sarebbe stato vittima di un incidente». «Superata la paura - ha aggiunto il penalista - Veronica ha raccontato la sua verità». Durante le spontanee dichiarazioni la mamma di Loris ha poi precisato di «non avere avuto nessun atteggiamento di sfida nei confronti dei periti ma di avere detto loro che conoscevo i test a cui mi stavano sottoponendo perchè me li avevano già fatti per la genitorialità». Infine Veronica Panarello ha detto di ricordare che quando a 16 anni fu ricoverata in ospedale a Ragusa per un tentativo di suicidio rimase in ospedale almeno 3-4 giorni e non soltanto un giorno. Il Gup Andrea Reale ha aggiornato l'udienza al prossimo 18 luglio. «Veronica Panarello aveva la capacità di intendere ma no di volere, la sua personalità non era disarmonica ma presentava sintomi psicopatologici con disturbi della personalità che incidevano in maniera cospicua sul suo agire». Lo ha affermato l'avvocato della donna, Francesco Villardita, a conclusione dell'udienza davanti al Gup Andrea Reale a Ragusa. Secondo due periti del legale, i professori Pietro Pietrini e Giuseppe Sartori, la donna avrebbe un «cervello che più simile a quello dei malati di mente, rispetto alle persone cosiddette normali», e questo emergerebbe dall'esame morfologico della risonanza magnetica a cui l'imputata è stata sottoposta a Catania. Il legale di Veronica Panarello ha sottolineato che questo accertamento non è stato refertato. Per questo il Gup ha disposto il deposito dell'esame entro i prossimi 15 giorni.