VITTORIA. Nove persone sono indagate per voto di scambio con la mafia nell'ambito di un'inchiesta della Dda della Procura di Catania sulle elezioni comunali di Vittoria, nel Ragusano. Coinvolti anche i due aspiranti sindaci, che se la vedranno al ballottaggio di domenica prossima: Giovanni Moscato e Francesco Aiello, anche loro destinatari di avviso di garanzia. Un terremoto giudiziario a 72 ore dal voto, che fa tremare la città e che colpisce soprattutto il Pd. L'inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Catania è stata condotta dall'aggiunto Amedeo Bertone (nominato oggi dal Csm a capo della Procura di Caltanissetta) e dal sostituto Valentina Sincero che coordinano l'indagine affidata alla Guardia di Finanza, che riguarda la campagna elettorale di queste amministrative e quella del 2011. Il fascicolo, che fa tremare il cuore dell'economia ragusana, scaturisce dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, Biagio Gravina e Rosario Avila. Nel registro degli indagati c'è anche Lisa Pisani, imprenditrice, esponente del Pd e assessore uscente allo sviluppo economico: è giunta quarta nella corsa a sindaco, con il 9,30% delle preferenze."Sono serena sull'ipotesi di reato, non c'è alcun nesso ricollegabile alla mia attività elettorale e resto fiduciosa circa l'operato della magistratura". Indagato pure il sindaco uscente Giuseppe Nicosia (Pd) e suo fratello Fabio. Nicosia parla di "infondata accusa infamante" che "fa temere un generalizzato e indiscriminato attacco all'immagine e al futuro della città", oltre di "macchina del fango", che "si è diffusa nei gangli vitali, nei settori economici e in quelli politici della città, con il coinvolgimento di settori criminali che evidentemente non hanno gradito l'azione di legalità portata avanti con determinazione dalla mia amministrazione". E "non intendo avvalermi neanche di un'eventuale prescrizione, perché voglio che sia la magistratura ad acclarare e a smascherare il disegno criminoso che esponenti mafiosi, evidentemente toccati dalla mia azione e dalle mie denunce contro i clan, e ispirati da chissà chi, hanno inteso macchinare". Tra gli indagati ci sono anche due persone vicine all'ex sindaco, Maurizio Di Stefano e Raffaele Di Pietro, e due candidati al consiglio comunale: Raffaele Giunta e Cesare Campailla. "Quando si sceglie la rissa del tutti contro tutti si determinano questioni che diventano gravissime, mi auguro per il bene di Vittoria che tutto quanto contestato non ci sia", commenta il governatore Rosario Crocetta. I 5stelle chiedono a Moscato e Aiello di ritirarsi. E sostengono che "il voto di scambio politico mafioso rimane il nodo cruciale della corruzione politica, ci vuole un cambio radicale in merito alla sua applicazione, perché la norma così come è scritta dal Pd al momento attuale non è efficace". CROCETTA: LA REGIONE NON PUO' BLOCCARE IL VOTO. "Non esiste in atto alcuno strumento in mano alla Regione che consenta di bloccare le elezioni a Vittoria. Se le ipotesi contestate dalla Procura di Catania sul presunto voto di scambio elettorale dovessero essere accertate agiremo di conseguenza, chiedendo l'intervento del ministero degli Interni". Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, commentando l'inchiesta della Dda che coinvolge diversi candidati a sindaco e a consigliere comunale a Vittoria, dove si è votato il 5 giugno e si voterà per il turno di ballottaggio. "Quando si sceglie la rissa del tutti contro tutti si determinano questioni che diventano gravissime - aggiunge Crocetta - Mi auguro per il bene di Vittoria che tutto quanto contestato non ci sia"