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Pozzallo, fermati 5 presunti scafisti: sono tutti egiziani

POZZALLO. Sono stati fermati cinque scafisti dalla polizia a Pozzallo. Si tratta dei membri dell’equipaggio che ha portato in Italia 223 migranti: 80 sono minori non accompagnati e 20 hanno meno di 14 anni.

Il comandante dell’equipaggio ha ordinato ai passeggeri migranti di raccontare alla polizia, una volta sbarcati, che gli scafisti avevano abbandonato il barcone legando il timone con una cima in direzione dell’Italia. Il numero degli scafisti fermati sale a 68 nel 2016, di questi 19 sono minori e nel 2015 sono stati 147.

La nave della capitaneria di porto “Fiorillo” ha condotto al porto di Pozzallo 223 migranti salvati alcune ore prima. Gli scafisti che sono stati individuati, sono tutti egiziani: Mohamad Darwiche, di 49 anni, Hasin Mohmud Hasen, di 54 anni, Mahmed Saied, di 44 anni, Abdul Khader, di 18 anni e Mohamad Gahani, di 18 anni. Il resto dei migranti sono provenienti dalla Siria, Egitto, Somalia e Sudan e sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.

L’operazione di salvataggio dei migranti è avvenuta alle ore 14 di martedì scorso. Il personale del pattugliatore della guardia costiera CP904 Fiorillo ha intercettato in acque internazionali un motopeschereccio, con a bordo numerosi migranti. Il peschereccio, lungo circa 15 metri, era in precarie condizioni di galleggiamento, per questo è stato chiamato il centro di coordinamento dei soccorsi Sar a coordinare il salvataggio. Tutti i migranti sono stati accolti a bordo del pattugliatore Fiorillo e il personale ha ispezionato l’imbarcazione dei migranti. L’unità navale ha fatto rotta verso il porto di Pozzallo. Gli uomini della polizia di stato, con l’ausilio di personale dei carabinieri e della guardia di finanza hanno concluso le indagini in meno di 12 ore dall’arrivo a Pozzallo della nave soccorritrice.

Gli agenti hanno scoperto che le storie raccontate dai migranti erano false e che gli scafisti non si erano allontanati a bordo di una lancia. Sotto la minaccia degli scafisti, i migranti sono costretti a raccontare le storie più assurde. Ci sono volute ore ma i poliziotti sono riusciti a trovare degli onesti migranti che hanno raccontato la verità, individuando tra i 223 migranti i 5 membri dell’equipaggio.

I migranti hanno raccontato che il capitano dopo aver chiamato i soccorsi, ha legato il timone e spento i motori, poi si è messo insieme agli altri passeggeri fingendosi uno di loro e ha ordinato di fare lo stesso agli altri membri dell’equipaggio. Infine dopo ore di interrogatorio i migranti hanno indicato l’intero equipaggio raccontando di aver pagato 2500 dollari circa ciascuno, perciò agli organizzatori sono andati oltre mezzo milione di dollari.

Le indagini condotte dalla polizia giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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