RAGUSA. Si è svolto ieri mattina nella sala protetta della Questura l’incidente probatorio davanti al Gip del Tribunale Andrea Reale. Il confronto è stato richiesto dal pm Monica Monego per cristalizzare l’accusa ai danni di un uomo di trentadue anni arrestato il mese scorso dalla polizia di Ragusa con l’accusa di abusi sessuali sulla figlia della convivente, di appena nove anni.
Con le dovute cautele del caso, presente l’esperta nominata dal magistrato, la bimba ha risposto alle domande delle parti. Oltre al pm erano presenti l’avvocato difensore Massimo Garofalo, difensore dell’indagato e l’avvocato Anastasia Licitra, che assiste la mamma della bambina, parte offesa nel procedimento. L’incidente probatorio è durato alcune ore e la bimba, pur con qualche piccola incongruenza avrebbe confermato le pesanti accuse.
L’indagato, in sede di interrogatorio di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale non ha aperto bocca. Al termine l’avvocato Garofalo non presentò nessuna istanza al Gip e non fece ricorso al Tribunale del Riesame avviando però le indagini difensive. La mamma della bimba nella sua querela presentata alla polizia ha scritto di avere intrapreso la relazione con l’indagato nel 2011 e che tutto era andato per il verso giusto per circa tre anni.
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