COMISO. La Chiesa Madre di Comiso è stata riaperta al culto. Dopo due anni, l’edificio sacro dedicato a Santa Maria delle Stelle, oggi è molto più luminoso: l’intonaco bianco delle pareti, unito al colore tortora delle copertura, ha restituito la chiesa alla sua bellezza.
I lavori all’unica chiesa barocca di Comiso sono stati eseguiti dall’impresa della restauratrice Laura Lucioli di Firenze e dalla Bono di Montelepre. È stato eseguito il consolidamento statico dell’edificio. Gli altri interventi hanno riguardato il contenimento dell’umidità di risalita, poiché la chiesa si trova in una zona che, in passato, era attraversata dalle acque sotterranee provenienti dalla sorgente dell’Ippari. Inoltre, sono state eseguite tutte le opere di pitturazione delle pareti e dei falsi marmi dei pilastri portanti. È stato risistemato il pregevole soffitto ligneo, opera del messinese Antonio AIberti, detto il «Barbalonga». Esso racchiude cinque tele che erano state danneggiate dal crollo di una parte del soffitto, a causa di un fulmine, nel 1994. Tre erano già state restaurate e sono state ritoccate, sulle altre due è stato eseguito un intervento di restauro. Poi sono state ricollocate nel soffitto. Le tele, realizzate nella prima metà del XVII secolo, raffigurano cinque scene dell'Antico Testamento: «Il giudizio di Salomone», «Giuditta ed Oloferne», «Davide danzante davanti all'Arca», «La regina Ester sotto le mura», «Rebecca al pozzo di Giacobbe».
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