RAGUSA. Avviata da parte del Coordinamento per la Difesa Costituzionale per due referendum su articoli specifici dell’Italicum. Ieri mattina il responsabile del coordinamento, Cesare Borrometi, insieme a Franco Antoci, Resi Iurato, Gianni Iacono e Concetto Scivoletto ha spiegato il senso dell’iniziativa che mira ad abrogare due articoli dell’Italicum che prevedono i capilista bloccati ed il premio di maggioranza senza soglia. Due referendum che hanno bisogno di 500.000 firme necessarie e che le stesse vanno raccolte entro il 20 giugno. Già i moduli sono stati inoltrati in tutti e dodici i comuni, ma il coordinamento ha intenzione anche di promuovere degli incontri e dei banchetti. Accanto alla raccolta per i referendum che dovrebbero essere celebrati nella primavera del 2017, gli esponenti del Coordinamento respingono con forza il referendum costituzionale Boschi-Renzi che dovrebbe essere celebrato tra ottobre e novembre. Una riforma che quelli del Coordinamento chiamano «deforma» costituzionale Boschi-Renzi che prevede, tra l’altro, l’abolizione delle province e l’abolizione del Senato della Repubblica. Insomma, l’Italia rischia di trovarsi in una situazione strana. Perchè se non dovesse passare il referendum costituzionale (non ha bisogno di quorum) il Paese si troverebbe con l’Italicum che elegge i rappresentanti della Camera e con una legge mancante per il Senato. Ieri mattina è stato ribadito un po da tutti che in Italia si sta perdendo la democrazia e l’Italicum è proiettato a riconoscere un premio di maggioranza ad un partito anche con una percentuale di voti bassa. Si può verificare che un partito abbia 340 deputati alla fine del turno di ballottaggio (se nessuno raggiunge il 40% dei voti al primo turno) anche con una percentuale bassa presa al primo turno. Una legge che viene considerata sbagliata e che lascia sempre in piedi il popolo dei nominati, cioè i capilista che risultano essere bloccati.