RAGUSA. Ha perso la figlia in coma da dieci anni e la sua battaglia civile ora è a favore del testamento biologico. Luciano Di Natale, docente ragusano di matematica, in pensione, si è battuto molto per le problematiche che riguardano il fine vita, conoscendo e apprezzando Peppino Englaro perché il caso di Eluana richiamava anche quello di sua figlia Sara, morta lunedì scorso a Ragusa dopo 10 anni di coma vegetativo a seguito di uno shock anafillatico per aver mangiato una polpetta di carne trattata con solfiti di cui era allergica. Dopo la morte della figlia, il padre consegna nel suo profilo Facebook un messaggio civile di forte impegno per la classe politica a favore del testamento biologico.
"La vita artificiale - scrive Di Natale - è molto peggio della morte. La medicina ha inventato, anzi 'creato' una nuova vita, chiamata 'stato vegetativo'. Se mia figlia avesse lasciato un testamento biologico sicuramente avrei fatto rispettare a tutti i costi la sua volontà e non avrebbe vissuto una vita artificiale orrenda e così poco dignitosa".
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