VITTORIA. Custodia cautelare in carcere Gianbattista Ventura, di 58 anni, per il reato di minacce aggravate dalla metodologia mafiosa ai danni del giornalista Paolo Borrometi. Ventura, reggente del clan Dominante-Carbonaro di Vittoria ha minacciato più volte ai danni del giornalista Paolo Borrometi, direttore del quotidiano on line “La Spia” e corrispondente dell’Agi. L’ordine di custodia cautelare in carcere è stato emesso a seguito della decisione del Tribunale di Catania per il ricorso in appello proposto dalla Procura della Repubblica Distrettuale Antimafia di Catania. Il giornalista Borrometi è impegnato per il territorio di Vittoria ed esercita il diritto di cronaca su quotidiani nel territorio ibleo e ogni qual volta ha citato la famiglia Ventura, è stato costantemente insultato e gravemente minacciato da Ventura Gianbattista così come da tanti suoi familiari e adepti. Ventura ha anche ammesso agli agenti della Squadra Mobile di aver utilizzato facebook perché quello che diceva Borrometi non era vero e quindi lo aveva minacciato per farlo smettere. Ventura ha pubblicato sulla bacheca o nei commenti alle notizie del quotidiano on line “La Spia” messaggi dal contenuto inequivocabile: “Ti scippu a testa; d’ora in avanti sarò il tuo peggiore incubo e poi ci incontreremo nell’aldilà; se vuoi ci incontriamo anche negli uffici della Polizia, tanto la testa te la scippu u stissu; tu ci morirai con il gas; ti daremo in bocca ciò che meriti; durerai poco cesso di m...a, tutti avete figli, ma di dire questa acqua non ne bevo; vi auguro sempre il meglio; pezzo di ferme troppo bordello stai facendo, fai a ca...e che Dio di fulmini, avete finito di rompere i c....i”. Queste minacce hanno il preciso obiettivo di non far pubblicare più notizie su Vittoria e sulla mafia iblea al giornalista Paolo Borrometi. Le modalità, per quanto di nuova generazione, sono identiche nei contenuti e per il significato alle metodologie mafiose del passato. Per questi motivi, le minacce hanno avuto una rilevanza di grande spessore, tanto che è subito stata contestata l’aggravante della metodologia mafiosa. Ventura è già stato condannato per reati gravissimi come omicidio, porto d’armi che costituiscono elementi che lo contraddistinguono per la particolare pericolosità sociale e quindi, per un probabile passaggio dalle parole ai fatti, con grave pericolo per il giornalista Borrometi.Le indagini della Squadra mobile sono state condotte dagli agenti del commissariato di Vittoria e con la collaborazione della polizia postale, hanno permesso di appurare che proprio Ventura per sua stessa mano, aveva scritto quei messaggi utilizzando la piattaforma web.