RAGUSA. Un messaggio di speranza. È quello che il vescovo, Carmelo Cuttitta, ha rivolto alla diocesi in occasione della Pasqua. «La Pasqua e la sua celebrazione annuale – scrive il presule - ci impegna a ripercorrere la Scrittura, a conoscere le profezie e ad entrare nel cammino misterioso del Figlio di Dio, venuto nel mondo per la nostra salvezza. Gesù si è consegnato alla morte perché quella era la strada scelta dal Padre per riportare l’umanità alla comunione con Lui. Passando attraverso la crocifissione, la morte e la sepoltura, Gesù è ridato all’umanità, Risorto! Un mistero grande che viene celebrato ogni domenica, Pasqua della settimana e in ogni Eucaristia». E aggiunge: «La nostra vita cristiana prende significato dalla Pasqua. Anche noi, nel battesimo, siamo resi partecipi di questo mistero: immersi nelle acque della morte siamo rinati con Cristo a vita nuova. Chiediamoci allora: noi, come cristiani, oggi, nella nostra società sempre più incolore, dove ci collochiamo? Tra quei discepoli “nascosti” per paura, o tra il piccolo resto dei fedeli, di donne, che non lasciano Gesù neppure di fronte alla croce?». Il vescovo scrive ancora: «Celebrare la Pasqua ci impegna a vivere da risorti, lasciando che la divina misericordia tolga la pietra tombale dal nostro cuore e dalle nostre situazioni di vita, per portare nel mondo la speranza ed essere comunicatori di gioia. Gesù è risorto e noi crediamo in lui anche senza averlo visto! Di Pasqua in Pasqua compiamo un cammino che ci rende sempre più immagine del Figlio di Dio, morto e risorto, più capaci di dare un senso anche alla nostre croci, di alimentare la vita nell’incontro eucaristico con Lui, sorgente della gioia!». PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE