POZZALLO. Commozione e gratitudine ieri per la tradizionale messa delle Palme a Pozzallo. La quindicesima edizione della Palma della Pace, alla presenza del vescovo di Noto, Antonio Staglianò, di don Michele Iacono e dei preti locali, è stata assegnata al laico di orientamento francescano Biagio Conte. «È un segno di speranza - ha detto il missionario —, anche questo segno della palma della pace, che il mondo dovrà capire. Grazie alla Sicilia, a Pozzallo e a Lampedusa, per gli extracomunitari che sono un dono di Dio, che sono un segno di Dio, sono una risorsa e il mondo dovrà vedere ed ascoltare. Io nel mondo mi metto a disposizione della carità, della pace e della speranza. Non alziamo muri, è grave, apriamo ai segni di Dio e non chiamiamo un uomo clandestino è davvero grave». È arrivato ieri a Pozzallo a piedi da Ragusa e all'altezza del cimitero comunale la gente lo ha accolto accompagnandolo. Solo qualche sorso d'acqua e qualche fetta di pane che lui mangia comunemente e poi la messa. Una grande forza spirituale per un «fratello» del ’63 e ha accettato il premio, spiegano dalla commissione, «perché è di La Pira, un suo sostenitore. Ogni pranzo e cena leggono la preghiera scritta da La Pira, ed ora a fine concelebrazione andrà a visitare la casa di La Pira, il museo a lui dedicato e a baciare il portone della chiesa Madre dove La Pira è stato battezzato». Una nuova speranza in più per un piccolo e semplice uomo che non ha nulla se non la sua fede e la sua forza che spende senza risparmiarsi per i poveri lontani e vicini.