SANTA CROCE CAMERINA. Continuano le rivelazioni di Veronica Panarello, in carcere con l'accusa di aver ucciso il figlio, Loris Stival, di 8 anni. Durante una dei colloqui con la psicologa e con gli investigatori, riportati dalla trasmissione di Rete 4 "Quarto Grado", la mamma del piccolo ha ammesso: «Voglio raccontare una cosa che non ho detto prima per la vergogna. Il 19 novembre i bambini erano a letto, pensavo che dormissero. Io e mio suocero abbiamo avuto un rapporto sessuale in cucina e Loris ci ha visti. All'improvviso è entrato Loris in cucina e ci ha beccati. Corse subito in camera sua e io lo raggiunsi. Io ero disperata, lui era molto arrabbiato».
Il bambino, secondo il racconto della madre, avrebbe assistito, dunque, a un rapporto sessuale tra la mamma e il nonno. Non più solo immaginazione o intuito di un bambino innocente, ma una realtà che ad un bambino, secondo Veronica, è apparsa intollerabile. Loris avrebbe minacciato la mamma di raccontare tutto al papà.
Dieci giorni dopo quella notte, sarebbe intervenuto anche Andrea Stival: «Andrea cominciò a discutere con Loris, poi chiese di andare a prendere qualcosa per farlo stare fermo. Quando tornai di là, Andrea aveva preso un cavetto usb grigio del computer, non so da dove, e lo stava stringendo attorno al collo di Loris. Le telecamere non l'hanno ripreso quella mattina perchè si era sdraiato sul sedile dell'auto quando siamo usciti».
Veronica Panarello tira in ballo anche se non in maniera chiara Orazio Fidone, il cacciatore che trovò il corpo senza vita di Loris Stival, in un canale alla periferia di Santa Croce Camerina. «Fidone conosceva mio figlio perché il nonno l’aveva portato con sé quando andò a casa del cacciatore per fargli dei lavori idraulici».
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