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Migranti, appello per il centro di Pozzallo

RAGUSA. Preoccupazione è espressa dal  Movimento Rinascita Cristiana per il rischio che «Medici senza  frontiere» lasci il Centro di prima accoglienza e soccorso di  Pozzallo ed i numerosi  Centri di accoglienza straordinaria  (CAS) della provincia di Ragusa a causa delle condizioni  precarie del Centro stesso che non sono in grado, attualmente,  di offrire una risposta efficace ai bisogni medici e psicologici  delle persone vulnerabili (donne in stato di gravidanza, minori,  vittime di tortura). Si associa all'appello di Rinascita  Cristiana la Fondazione Migrantes della Cei.

Il Centro di Pozzallo, individuato come «hotspot», secondo il  modello fissato dagli Organismi dell'Unione Europea, deve essere  messo in grado, nel momento di «primo soccorso» in cui il  migrante sopravvissuto alla traversata del Mediterraneo è ancora  sotto l'effetto degli eventi traumatici del viaggio in mare, di  effettuare - come gli è richiesto - tutte le verifiche per   tutelare il migrante e consentirgli  di presentare  una  «richiesta di asilo», da sottoporre alla Commissione incaricata,  e non vedersi discrezionalmente respinto .

Anche la Fondazione Migrantes, in occasione della Giornata  mondiale del migrante e del rifugiato che domenica 17 gennaio  2016 si celebra in tutte le parrocchie italiane, unisce la sua  voce a quella di Rinascita Cristiana - che proprio a Pozzallo ha  tenuto nel novembre scorso il Convegno «Mediterraneo: una strada  nel mare» - per chiedere alle istituzioni di adoperarsi in ogni  modo, nel rispetto dei diritti riconosciuti a tutte le persone  secondo le Convenzioni ed i Trattati internazionali,  affinchè   si continui ad offrire un servizio medico e psicologico adeguato  ed efficace ai migranti che arrivano sulle coste italiane, con  una particolare tutela per le donne in gravidanza e i minori non  accompagnati.

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