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Affissione selvagge a Ragusa, via al processo

RAGUSA. L' aggressione di un attacchino modicano finita con la condanna di Amedeo Scatà, ragusano di 27 anni, alla pena di tre anni e sei mesi di reclusione, che risale al 5 ottobre del 2012, ha fatto scattare ulteriori indagini sul mondo delle affissioni ed otto persone sono state rinviate a giudizio dal gup del Tribunale Andrea Reale, così come richiesto dal pubblico ministero Valentina Botti. Secondo l' accusa c' era un' associazione a delinquere alla spalle del mondo delle affissioni. Il processo è iniziato ieri davanti al Tribunale collegiale con l' ammissione delle prove.

I primi testi dell' accusa saranno sentiti il 6 maggio dell' anno prossimo. Sei persone sono accusate del reato associativo allo scopo di commettere i reati di violenza privata e tentata estorsione. Si tratta di Francesca Alecci 38 anni, nata a Catania ma residente a Ragusa; Silvia Marabita. di 34 anni, ragusana; Salvatore Perez di 56 anni, nato a Palermo ma residente a Ragusa; Amedeo Scatà. di 27 anni, ragusano; Giuseppe Scatà, di 63 anni, ragusano; Alessandro Zago, di 37 anni, nato a Vittoria, residente a Ragusa. L' associazione avrebbe operato nel mercato illecito delle affissioni abusive dei manifesti elettorali fino al 28 ottobre del 2012. Uno di loro è accusato anche di tentata estorsione per avere chiesto ad un altro attacchino la somma di 50 euro al giorno per potere affiggere i manifesti elettorali di una candidata modicana a Ragusa. Cinque dei sopracitati (tutti tranne il palermitano), insieme ad altri due imputati, Giovanni Caruso di 65 anni, nato a Paternò ma residente a Ragusa e Vincenzo Cavalli di 25, di Paternò, sono stati rinviati a giudizio per il reato ipotizzato di truffa ai danni della ditta Andreani Tributi di Macerata e del Comune di Ragusa.

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