RAGUSA. Con l’accusa di abuso d’ufficio è finito sotto processo Filippo Vitali, 81 anni, ex segretario generale del Comune di Comiso. Secondo il capo d’imputazione nel 2012 non si sarebbe astenuto, nella sua qualità di presidente della Commissione esaminatrice, in un concorso al Comune di Ragusa per un posto di dirigente del settore Ragionieria, anche se tra i partecipanti c’era il fratello del genero. Ieri davanti al collegio del Tribunale (presidente Vincenzo Ignaccolo, a latere Ivano Infarinato ed Eleonora Schininà) è stato sentito il funzionario della Digos della polizia che ha svolto le indagini. Il teste, risponendo alle domande del pm Valentina Botti e dell’avvocato difensore Maurizio Catalano, ha detto che l’imputato non era incompatibile e non ha commesso irregolarità. Lo stesso Vitali ha dichiarato che all’epoca pose il quesito agli esperti di un giornale economico e gli fu risposto che non c’era nessuna violazione di legge nell’accettare l’incarico. Nel novembre del 2012 il concorso è stato sospeso dopo che la commissione giudicatrice insediata per lo svolgimento delle prove, scritta ed orale, inerenti il bando per esami per l’assunzione a tempio indeterminato di un dirigente economista con qualifica dirigenziale, si era già insediata. Oltre al presidente Filippo Vitali, ne facevano parte in qualità di componenti Carmelo Blancato, Giuseppe Cassarino, Colomba Cicirata e Natale Di Leo. Lo stop era arrivato il 6 novembre di tre anni orsono per attendere la conclusione dell’indagine affidata alla Digos dopo l’arrivo di un esposto anonimo. I candidati ammessi dopo lo svolgimento delle prove scritte agli orali erano stati sei: Alberto De Petro, Maria Di Martino, Pino Erba, Carmelo Lorefice, Danilo Orlando, e Cettina Pagoto, tutti in ordine di graduatoria.