RAGUSA. Legambiente ricorre al Tar, tribunale amministrativo regionale contro la concessione edilizia relativa a nuove trivellazioni, per il momento in fase esplorativa, presentata dalla società Irminio. Un provvedimento che gli ambientalisti avevano annunciato all'indomani della decisione del dirigente del Comune del settore Edilizia privata di dare la concessione, dal momento che - era stato spiegato da Palazzo dell'Aquila - tutti gli enti preposti avevano dato i pareri favorevoli. Per Legambiente, invece, il Comune non avrebbe dovuto rilasciarla per varie motivazioni. Secondo l’associazione, anche in merito ai pareri rilasciati dalla soprintendenza e da altri enti, ci sarebbe una serie di errate interpretazioni del Piano paesaggistico. Viene fatto rilevare, inoltre, che si tratta di un'area che, secondo studi di un docente dell'Università di Catania, è tra quelle in cui vi è un alto rischio di vulnerabilità delle falde acquifere. A trecento metri c'è il bacino dell'Irminio, poco distante ci sono Fontana Nuova, la sorgente del Mussillo. È inoltre un sito d'interesse comunitario. A rendere impossibili le ricerche ci sarebbe anche la tutela che dà la legge regionale del 1978 sulle zone agricole. Proprio per quanto riguarda la tutela delle sorgenti, per gli ambientalisti si sarebbe dovuto adottare un principio di precauzione. C'è una questione che riguarda in particolare la concessione edilizia rilasciata dal Comune. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE