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Droga tra Italia e Olanda, coinvolta una ditta di fiori di Vittoria

Gli stupefacenti viaggiavano tra Olanda e Italia. Secondo la Dda di Roma, la famiglia Cilia aveva rapporti con un clan della Locride

VITTORIA. Ci sono tre vittoriesi, padre e due figli, di cui uno residente a Roma, tra gli indagati nella vasta operazione contro il traffico internazionale di stupefacenti tra l’Italia e l’Olanda, con decine di arresti eseguiti in tutta Italia. L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

I vittoriesi posti in stato di fermo sono Giovanni Cilia, di 61 anni e suo figlio Rosario di 35, ammanettati a Vittoria ed Emanuele Cilia di 40, l’altro figlio, residente a Roma. Dalle indagini svolte nei loro confronti dai Carabinieri dei Nuclei Investigativi di Ragusa e Latina, è emerso che gli stessi, in quanto titolari di aziende operanti nel settore del commercio di fiori, erano pienamente inseriti nel sodalizio criminale sgominato con l’operazione.

Rosario Cilia è amministratore unico e socio di maggioranza della società Max Flora, con sede a Vittoria nei pressi del mercato ortofrutticolo, mentre suo fratello Emanuele, nelle zone di Roma, è titolare di altre aziende floricole.

Secondo i militari dell’Arma, nonostante non risulti titolare di alcuna azienda, era coinvolto anche Giovanni Cilia, soggetto storicamente ritenuto appartenente al clan “Dominante–Carbonaro” e, per tale motivo, già arrestato nell’ambito dell’operazione “Piazza Pulita” degli anni ’90 con l’accusa di dare appoggio ai latitanti della Stidda. Giovanni Cilia dal 2005 non ha avuto nessun problema con la giustizia. I figli Rosario ed Emanuele sono incensurati.

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