RAGUSA. Quattro egiziani sono stati fermati dalla Polizia di Stato di Ragusa perchè ritenuti gli scafisti di una imbarcazione con 355 migranti condotti dall'Egitto in Grecia restando in mare otto giorni prima che fossero salvati dalla dalla nave norvegese 'Siem Pilot', giunta domenica scorsa nel porto di Pozzallo. I quattro si aggiungono ai due senegalesi arrestati ieri nell'ambito del doppio sbarco di domenica a Pozzallo. Con i quattro egiziani fermati sono 120 gli scafisti arrestati dall'inizio dell'anno dalla squadra mobile di Ragusa. quattro fermati sono Ahmed Ibrahim Said, di 28 anni, Ibrahim Magdi Ahmed, di 21, Mohamed Ahmed, di 20, e Amech Walid Ebrahim Mahamed, di 28. Durante le indagini per risalire agli scafisti la polizia di Stato ha accertato che i testimoni erano stati obbligati, con minacce di ritorsioni, a raccontare di essere stati chiusi in stiva e di non aver visto alcunchè. A questo punto, dato che era quasi impossibile che tutti i migranti fossero stati messi in stiva per otto giorni, gli agenti hanno controllato i telefoni cellulari di ultima generazione dei siriani e sudanesi e in alcuni video hanno individuato chi erano coloro che avevano viaggiato sopra coperta e vicini alla cabina del comandante. «Ci facevano fretta - ha raccontato un testimone - dovevamo saltare da una barca all'altra velocemente ed eravamo tanti, troppi, così mio cugino è scivolato ed è rimasto schiacciato tra le due barche; lo abbiamo recuperato in mare, ma non rispondeva e perdeva sangue; è rimasto incosciente per tanti giorni fino a quando non sono arrivati i soccorsi». Il ferito è ricoverato in Grecia in gravissime condizioni e alla luce della testimonianza il capo d'imputazione nei confronti degli scafisti potrebbe cambiare qualora morisse. I migranti salpati dall'Egitto hanno pagato una media di 2.500 dollari ciascuno e agli organizzatori ne sono andati quasi 700.000.