MODICA. L’invito del Papa ad aprire le parrocchie per accogliere i migranti inizia ad essere già raccolto da alcuni sacerdoti nel Ragusano. A Modica il primo a dare un segnale è Don Umberto Bonincontro, parroco della Basilica Minore Madonna delle Grazie, che nelle scorse ore ha manifestato la propria disponibilità ad accogliere due famiglie di profughi.
In Italia sono 27.133 le parrocchie e 226 diocesi, 33.714 i sacerdoti diocesani, 84.406 le religiose professe, 7.723 gli istituti secolari.
Il ragionamento parte dal fatto che se ognuna delle parrocchie accogliesse una o più famiglie, si potrebbe dare una gran mano di aiuto a chi è in difficoltà. Don Umberto Bonincontro si è reso concretamente disponibile a raccogliere l’invito di Papa Bergoglio, aprendo le porte ai migranti, attualmente ospiti del Centro di Prima Accoglienza a Pozzallo. Sono due, per la precisione, le parrocchie pronte ad accogliere gli extracomunitari: la Basilica Minore Madonne delle Grazie di via Mercè e la parrocchia del Santissimo Salvatore di via Carlo Papa delle quali Bonincontro è co-parroco con Don Mario Gugliotta. «Voglio seguire l’esortazione di Papa Francesco sulla questione accoglienza - dice il prelato modicano –. Abbiamo a disposizione cinque o sei posti letto, che ci permetteranno di accogliere due nuclei familiari. Voglio sottolineare – prosegue Bonincontro - che l’unica cosa certa, al momento, è la mia intenzione ad accogliere. Non è stato ancora fissato un giorno e non si sa nemmeno quale famiglia ospiteremo o da quanti membri sarà o saranno composte. Ho semplicemente reso nota la mia disponibilità ad Angelo Gugliotta, responsabile delle “Misericordie”, la confraternita che ospitiamo in nostri locali e che è giornalmente impegnata nell'accoglienza, durante gli sbarchi, coi suoi volontari, al porto di Pozzallo». La situazione potrebbe sbloccarsi a breve, sempre che non servano altre autorizzazioni “specifiche” da Questura e Prefettura. «Solo nei prossimi giorni, saprò come muovermi e sapremo con certezza quante persone accoglieremo nel piccolo convento attiguo alla basilica» dice Don Umberto che attende delucidazioni dall’associazione coinvolta.
In questi giorni circola anche con insistenza l'ipotesi di un nuovo utilizzo dell'attuale convento delle Suore della Badìa, in via Santa Margherita. La struttura che sarebbe in procinto di chiudere come “scuola” - una petizione popolare sta cercando di scongiurare proprio la chiusura - potrebbe essere adibita a centro di accoglienza, considerato che, nei fatti, la struttura è di proprietà della Diocesi di Noto. Il vescovo è il presidente dell'Opera Pia “San Francesco Saverio” a cui la famiglia Cerruto ha lasciato l'immobile in eredità. Un centro di accoglienza che non necessariamente accoglierebbe migranti ma potrebbe essere destinato più genericamente a dare sostegno e supporto a persone in difficoltà.
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