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Beni confiscati per ricostruire il capannone incendiato in un attentanto

La proposta è stata lanciata da Gaetano Malannino, presidente nazionale di Altragricoltura, nel corso della riunione del comitato per l' Ordine e la Sicurezza pubblica che si è svolta ieri in Prefettura

Utilizzare i fondi dei beni confiscati alla mafia per ricostruire il magazzino di proprietà di Maurizio Ciaculli, dato alle fiamme, in un attentato incendiario, dieci giorni fa.

La proposta è stata lanciata da Gaetano Malannino, presidente nazionale di Altragricoltura, nel corso della riunione del comitato per l' Ordine e la Sicurezza pubblica che si è svolta ieri in Prefettura. Erano presenti il Prefetto, Annunziato Vardè, il capo di gabinetto, Massimo Signorelli, il Questore Giuseppe Gammino, il vice comandante provinciale della Guardia di Finanza, maggiore Sergio Cerra, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Sigismondo Fragassi, insieme al capita no Domenico Spadaro.

La riunione era stata convocata per analizzare la situazione che si è determinata dopo l' attentato incendiario che ha distrutto il magazzino di contrada Rinelli, di proprietà di Ciaculli ma, allo stato, affidato ad un curatore falli mentare che, a sua volta, lo aveva affittato alla World Fruit.

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