RAGUSA. I carabinieri di Ragusa hanno arrestato una donna del luogo per incendio doloso e altri diversi reati commessi in corso Mazzini a Ibla. L'episodio è l'ultimo di diverse liti di vicinato ed è connesso con l'accoltellamento del 14 agosto scorso lungo la stessa via. I carabinieri avevano raccolto confidenze da parenti sia della vittima che dell'aggressore scoprendo che mentre quest'ultimo, che è ancora in carcere, si era assentato da Ragusa per frequentare un centro di recupero, la fidanzata lo aveva lasciato per un altro, e secondo l'aggressore l'accoltellato avrebbe avuto la colpa di aver agevolato tale relazione ospitando il nuovo fidanzato a casa propria. Sia prima che dopo l'accoltellamento, la vittima era stata «invitata» a non ritornare in via Mazzini ma, uscito dall'ospedale, pur avendo fatto il possibile il Comune di Ragusa per trovargli una nuova casa, era finito ad abitare lungo la stessa via, a poche centinaia di metri.
Una parente dell'accoltellatore, tale Roberta Meli, pregiudicata ragusana 28enne, per far meglio comprendere all'accoltellato che se ne doveva andare, ha ben pensato di procurarsi una bottiglia di plastica piena di benzina e di versargliela sul portone di casa. Dopodichè gli ha dato fuoco. Infine, mentre i vigili del fuoco accorrevano per spegnere le fiamme, ha anche avuto l'idea di telefonare al 112 e al 113 per comunicare quanto aveva fatto e i motivi per cui l'aveva fatto. Accompagnata in caserma è stata indagata per i reati di incendio doloso aggravato (reato che prevede fino a 7 anni di reclusione), minaccia aggravata, lesioni personali (contro la bimba intossicata) e porto abusivo di coltello (nel corso della perquisizione personale le è stato infatti trovato un coltello pieghevole nella borsa). Informato il pubblico ministero, la Meli è stata accompagnata al carcere femminile di Catania Piazza Lanza.
Caricamento commenti
Commenta la notizia