POZZALLO. La Polizia di Stato ha fermato uno scafista sedicente marocchino responsabile di aver condotto un imbarcazione in legno fatiscente con 203 migranti a bordo sbarcati ieri a Pozzallo. I migranti ascoltati hanno riferito di aver temuto per la loro vita perché il natante imbarcava acqua e tutti hanno partecipato a svuotarla con le mani.
"Non è stato semplice procedere al l'individuazione dello scafista in quanto si era messo in mezzo ad folto gruppo di marocchini fingendosi anch'egli della medesima nazionalità", racconta il dirigente la squadra mobile Antonino Ciavola. I migranti oltre a descrivere le modalità del viaggio hanno indicato lo scafista visionando le foto di ognuno di loro. L'arrestato ha confessato affermando che i 2000 dollari pattuiti "li avrebbero dati a sua mamma in Tunisia". L'uomo ha aggiunto di averlo fatto perché era senza soldi e voleva aiutare la famiglia, "per altro elemento che ricorre in tutti gli indagati che confessano a prescindere dal reato commesso", spiega Ciavola. Al termine degli accertamenti di polizia giudiziaria lo scafista è stato condotto in carcere mentre i testimoni sono stati messi in strutture protette in attesa del processo.
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