Ragusa

Venerdì 22 Novembre 2024

Loris, Veronica in preghiera sulla tomba del figlio

PALERMO. Nove mesi di rabbia e di dolore. Nove mesi di carcere, dal quale ha gridato la sua innocenza. Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il figlio Loris Stival di 8 anni, nel novembre scorso a Santa Croce di Camerina, esce per la prima volta dal penitenziario di Agrigento e andrà a pregare sulla tomba del figlio. Il Gip di Ragusa le ha infatti accordato un permesso e sarà accompagnata da polizia penitenziaria e scortata dalla polizia di Stato. Veronica Panarello non potrà incontrare né parlare con alcuno. Uscirà dal carcere su un mezzo della polizia penitenziaria con cui entrerà nel cimitero che sarà off limits per tutti. Loris è stato assassinato il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. A strangolarlo, secondo la Procura, sarebbe stata la madre con delle fascette di plastica. Veronica Panarello avrebbe poi gettato il corpo del bimbo in un canalone di contrada Mulino Vecchio. La donna si è sempre proclamata innocente, anche dopo che il marito ne ha preso le distanze. Al centro dell'inchiesta, la ricostruzione del giorno della scomparsa di Loris: Veronica Panarello ha sempre detto di averlo accompagnato a scuola, ma le riprese delle telecamere posizionate vicino casa e all'istituto, visionate da polizia di Stato, squadra mobile e carabinieri, sembrano smentirla. Al centro del procedimento indiziario, avviato dalla Procura di Ragusa, ci sono quelle che i pm definiscono "le bugie di Veronica". Nel provvedimento di custodia cautelare, emesso dal Gip, e confermato dal Tribunale del riesame di Catania e dalla Cassazione, si legge che "la donna mente per salvare se stessa". Sarebbe stata lei, con freddezza, a strangolarlo e poi a fare scomparire il cadavere. Accuse sempre respinte dall'indagata, detenuta nel carcere di Agrigento, che, assistita dall'avvocato Francesco Villardita, continua a proclamarsi estranea alla vicenda e a chiedere ai pm di cercare la "verità".

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