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Rifiuti restano a Cava dei Modicani, «braccio di ferro» con la Regione

Il conferimento a contrada Volpe, Catania, avrebbe comportato costi mensili elevati

RAGUSA. Due giorni di fuoco, e non solo per il caldo torrido. La vicenda discarica, su cui il commissario provinciale Dario Cartabellotta aveva messo la parola "fine" confermando la determina di proroga per altri sei mesi, ha tenuto impegnati gli amministratori comunali di Ragusa, Giarratana e Chiaramonte. La questione è legata alla decisione del commissario dell'Ato, Nicola Russo, di chiedere agli enti che scaricano a Cava dei Modicani, l'invio dei dati per poter procedere al conferimento a Contrada Volpe, a Catania. I termini erano perentori, ossia entro le nove di ieri mattina.

I sindaci di Ragusa, Giarratana e Chiaramonte, però, hanno risposto con una diffida ufficiale, spiegando che l'obbligo di andare a conferire i rifiuti a Cava Volpe si rivelerebbe dispendioso, con un danno all'erario dunque di circa 300mila euro mensili per il solo Comune capoluogo, e non garantirebbe nessun miglioramento della questione ambientale. Il motivo è semplice, la struttura indicata, infatti, è anch'essa in regime di proroga.

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