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Migranti, «promosso» il centro di Pozzallo

Serve modificare il “Dublino ter” per l’identificazione dei migranti, semplificare le procedure per i richiedenti asilo, adeguare i finanziamenti

POZZALLO. «Questo centro funziona», ha detto Iliana Iotova presidente della Commissione Libertà civili al parlamento europeo, capodelegazione insieme a Jean Arthuis che guida invece la commissione Bilancio, al termine di una lunga visita al centro di accoglienza di Pozzallo. È durata tre ore, un tempo congruo per chiarire le modalità di gestione del centro, dell’assistenza e accoglienza ai migranti, del sostegno sanitario ma anche sulle procedure di identificazione e di fotosegnalamento.

La convinzione, praticamente unanime, che emerge dai commenti è che vadano modificate le condizioni contenute nel trattato di Dublino per favorire il processo di identificazione dei migranti, definite procedure più rapide per i richiedenti asilo, adeguata la spesa dell’Europa all’impegno effettivamente svolto dagli Stati membri. Il presidente Arthuis a fine visita commenta: «Dobbiamo attuare una politica migratoria non di disprezzo ma di integrazione e gli Stati europei invece vivono nel sospetto reciproco. Se vogliamo essere efficaci, per flusso e controllo ci vuole più Europa. Dobbiamo cambiare il sistema di Dublino ed attuare un sistema Europa. Gli accordi bilaterali per i migranti economici ci sono, dobbiamo farli valere per ridurre i flussi verso l'Europa», sostiene riferendosi in questo caso ai cosiddetti “migranti economici” non a chi scappa dalla guerra.

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