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«Casa a luci rosse» già riaperta a Ragusa: scatta il sequestro dell’immobile

Il proprietario era stato già diffidato ma ha continuato ad affittare i locali di via Schininà a delle prostitute. Per stroncare il «traffico», apposti i sigilli

RAGUSA. Sequestrato il primo immobile adibito a «casa a luci rosse». Il provvedimento è stato eseguito dalla Polizia di Stato, su disposizione della Procura della Repubblica. Secondo l’accusa il proprietario, nonostante la diffida, continuava ad affittare la casa a prostitute. Si tratta del primo caso di recidiva dopo la chiusura di diverse case a “luci rosse” in città: sei quest’anno e ben 15 nel 2014.

Gli uomini della Squadra mobile, già mesi fa avevano avvisato C.A. di 47 anni di Ragusa, proprietario dell’abitazione di via Schininà. Ma gli agenti sono stati informati dai residenti che nella stessa casa dove era già stato effettuato un primo intervento era ricominciato il via vai di uomini. È stato disposto il controllo da parte degli agenti della Sezione specializzata in criminalità straniera e prostituzione ed effettivamente veniva riscontrato quanto segnalato. Predisposto il servizio, si appurava che all’interno vi erano due giovani sudamericane con regolare permesso di soggiorno rilasciato dalla Spagna. Le donne hanno dichiarato di non aver mai ricevuto alcuna intimazione a desistere dal proprietario dell’immobile e che si prostituivano liberamente senza alcuna costrizione.

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