SANTA CROCE CAMERINA. «Voglio ricordare» mio figlio così «come è sempre stato: contento con tutti i suoi compagni e felice con il suo adorato fratellino piccolo», adesso è «un angioletto volato in cielo». Così Daniele Stival, in una lettera aperta all'ANSA, ricorda suo figlio Loris, che oggi avrebbe compiuto nove anni. Il bambino è stato assassinato il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Per il delitto è detenuta la madre, Veronica Panarello, accusata di averlo strangolato con delle fascette di plastica e di averne poi gettato il corpicino in un canalone di contrada Mulino Vecchio. La donna si è sempre proclamata innocente. Il marito, che all'inizio l'ha difesa, da tempo ha preso le distanze dalla moglie. Al centro dell'inchiesta la ricostruzione del giorno della scomparsa di Loris: Veronica Panarello ha sempre detto di averlo accompagnato a scuola, ma le riprese delle telecamere posizionate vicino casa e all'istituto, visionate da polizia di Stato, squadra mobile e carabinieri, sembrano smentirla. Al centro del procedimento indiziario, avviato dalla Procura di Ragusa, ci sono quelle che i Pm definiscono «le bugie di Veronica». Nel provvedimento di custodia cautelare, emesso dal Gip, e confermato dal Tribunale del riesame di Catania e dalla Cassazione, si legge che «la donna mente per salvare se stessa». Sarebbe stata lei, con freddezza, a strangolarlo e poi a fare scomparire il cadavere. Accuse sempre respinte dall'indagata, detenuta nel carcere di Agrigento, che, assistita dall'avvocato Francesco Villardita, continua a proclamarsi innocente. Resta il 'giallo', con una certezza: oggi il bambino avrebbe compiuto 9 anni, e suo padre ha voluto ricordarlo con un messaggio, reso noto dal suo legale, l'avvocato Daniele Scrofani. «Nel giorno del suo compleanno - scrive il papà di Loris - voglio ricordare mio figlio così come è sempre stato: contento con tutti i suoi compagnetti e felice con il suo adorato fratellino piccolo. Loris, vi volevate tanto bene, e come fratello maggiore ti sei sempre preso cura di lui. Adesso sei un angioletto speciale volato in cielo». «Ti sentiamo vicino - aggiunge Davide Stival - ed è per questo che il tuo nome è sempre presente tra di noi. Ci sono sere che guardo il cielo con il tuo fratellino che mi dice: 'guarda papà quante stellè. Tra quelle la più luminosa sei tu, che ci guidi in questo cammino e dai a tutti noi la forza di andare avanti. Sei e resterai sempre presente nei nostri cuori. Auguri per il tuo compleanno - conclude Davide Stival - Il tuo papà».