RAGUSA. La decisione del gruppo Proto di lasciare la riunione al Comune per l’assenza del sindaco, con l’annuncio dell’interruzione del dialogo che aveva come oggetto un progetto per la rinascita del calcio ragusano diventa un caso politico. «Pensavamo di aver visto tutto ed invece ci sbagliavamo — dichiarano congiuntamente i consiglieri Sonia Migliore, e Manuela Nicita ed il direttivo del Laboratorio politico culturale 2.0 —. Il sindaco ha snobbato il presidente Proto ed ha messo, inspiegabilmente, la parola fine ad un progetto ambizioso, che lo stesso Proto definisce un programma che non si rivolgeva solo al calcio, ma voleva porre le basi per una politica sportiva nella sua più ampia accezione: sport, educazione alla salute, integrazione sociale e spettacolo. È inaccettabile e lo è ancor di più quando questa sua peculiarità arreca dei danni a Ragusa, come nel “caso” Proto. Ma Piccitto, non aveva detto che il Comune era la casa di tutti?» «Sono intervenuto per i saluti — ribatte il sindaco Federico Piccitto — e sono dovuto andare via per un’emergenza. Ho lasciato all’incontro il vice sindaco Massimo Iannucci, che ha anche la delega allo Sport, un funzionario dell’Ufficio Sport Salvatore Giuffrida ed il consigliere Massimo Agosta, quindi, l’amministrazione era più che rappresentata.