POZZALLO. Agenti della polizia di Stato hanno fermato, la notte scorsa, un somalo accusato di essere lo scafista dell'imbarcazione con a bordo 369 migranti, quasi tutti eritrei partiti dalla Libia, sbarcati nel porto di Pozzallo. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura di Ragusa che ha delegato le indagini alla squadra mobile della Questura. Un drone fatto partire dalla nave Phoenix I, impegnata in operazioni umanitarie nel mar Mediterraneo per Medici senza frontiere e l'associazione privata Moas, prima di recuperare 369 migranti a bordo, ha permesso alla polizia di Stato di identificare i testimoni che hanno riconosciuto il presunto scafista, un somalo di 32 anni, Ahmad Abderahman Abdelkader. Dalle indagini della squadra mobile è emerso che ogni passeggero ha pagato 2.000 dollari. Lo scafista, con un trascorso particolarmente complesso, ha reso ampia confessione. I migranti hanno raccontato dei traumi subiti nei loro Paese d'origine e successivamente in Libia prima della partenza. Fame, sete e maltrattamenti gratuiti erano all'ordine del giorno, poi la partenza e l'arrivo in Italia da loro festeggiato con un canto religioso.