SCICLI. Una decisione, quella del Consiglio dei Ministri, arrivata in un pomeriggio di sole mentre la città, nel suo centro storico, era un pullulare di turisti. Una doccia fredda? Non certo sui tempi di esame che erano già maturi, ma forse sì sul risultato, quello dello scioglimento del Comune sciclitano per infiltrazioni mafiose. Da giorni si attendeva l'esame della relazione che il prefetto, Annunziato Vardè, aveva inviato a fine inverno al ministro dell'Interno Angelino Alfano, a conclusione del lavoro svolto dalla commissione prefettizia nei sei mesi in cui, dal luglio al gennaio scorso, è stata al palazzo.
«Dispiace il fatto, ma ritengo che sia stata l'unica soluzione possibile. La scelta del Ministero dell'Interno è mirata a ridare un futuro alla città per troppo tempo bistrattata da fatti che hanno umiliato la collettività — ha commentato il deputato nazionale Nino Minardo — una scelta dolorosa ma inevitabile, un fatto di straordinaria portata e gravità. Scicli merita rispetto, era necessaria una svolta politica radicale per chiudere una stagione di discredito delle istituzioni democratiche e di delegittimazione della politica. Ora gli sciclitani hanno l'occasione del riscatto e della rinascita lasciandosi alle spalle questa triste stagione».
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