RAGUSA. Prima le ha offerto un lavoro, ma poco tempo dopo ha cominciato a sfruttarla nei campi, poi l'ha segregata impedendole di uscire da sola e infine l'ha violentata per anni, tanto che la donna per quattro volte ha abortito. È la drammatica storia di Erika, una romena, 45 anni, «liberata» dai carabinieri di Ragusa, impegnati in indagini proprio sullo sfruttamento di stranieri. In carcere è finito Salvatore Nicosia, 67 anni, accusato di sequestro di persona aggravato e violenza sessuale continuata aggravata. Per ben nove anni, Erika, madre di sei figli, ha sopportato in silenzio le violenze per paura di perdere il lavoro, di non riuscire più a mantenere i figli rimasti a casa. La donna per un breve periodo è riuscita pure a fuggire, ma l'uomo l'ha ritrovata e ricondotta nei campi ad Acate, abusando di lei nella stanzetta dove la teneva rinchiusa, nonostante la presenza in casa di moglie e figlio. Stamattina l'incubo è finito. La donna, dopo qualche ritrosia, ha raccontato tutto il suo calvario ai carabinieri. Il provvedimento di arresto è stato emesso dal gip Andrea Reale, su richiesta del sostituto procuratore Valentina Botti e la supervisione del Procuratore Capo Carmelo Petralia. L'uomo è stato rinchiuso nel carcere di Ragusa.