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Coldiretti, microchip in tutti i bovini per fronteggiare la brucellosi nel Ragusano

«Accanto a queste misure urgentissime - afferma il presidente Alessandro Chiarelli - bisogna intervenire immediatamente per individuare aree dove costruire gli inceneritori delle carcasse degli animali infetti, uno dei metodi più logici per debellare la zoonosi»

RAGUSA. «Bisogna inserire i microchip con bolo (nell'appartato ruminante) a tutti i bovini, individuare le risorse per risanare le aziende e costituire un tavolo d'emergenza». Sono queste le richieste della Coldiretti siciliana per fronteggiare la brucellosi nel Ragusano.

«Accanto a queste misure urgentissime - afferma il presidente Alessandro Chiarelli, presente ieri a Ragusa alla conferenza stampa organizzata dalla federazione provinciale con tutti i deputati iblei - bisogna intervenire immediatamente per individuare aree dove costruire gli inceneritori delle carcasse degli animali infetti, uno dei metodi più logici per debellare la zoonosi».

«Centinaia di aziende - prosegue - rischiano la chiusura anche per la mancanza di una politica sanitaria che invece occorre avviare subito intervenendo con un ristoro immediato e con fondi a medio termine. Chi deve abbattere cento animali, non si capisce come possa continuare a produrre e a ricominciare. Si tratta di un'emergenza e come tale la Regione deve subito individuare le risorse. Un dato su tutti: l'80% dei bovini non ha microchip con il bolo e questo è un problema su cui occorre immediatamente intervenire per un cambio serio di rotta».

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