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Veronica scrive al marito: "Speravo nel tuo aiuto ma sei sparito"

Veronica Panarello, in carcere ad Agrigento per l'omicidio del figlio Lorys, ha scritto una lettera al marito Davide Stival. Il documento è stato reso noto ieri sera a «Quarto Grado» su Retequattro

SANTA CROCE CAMERINA. «Davide ho ricevuto una tua lettera, ma faccio tanta fatica a credere che sia stato tu ad inviarmela. Troppo perfetta in tutto. All'ultimo incontro, il 12 febbraio, mi hai detto che il sabato saresti tornato, ma di quale mese? Dopo il nostro abbraccio, che c'è stato, ho creduto che finalmente mi avresti aiutato nella ricerca della verità, ma sei sparito!!!». È una brano della lettera che Veronica Panarello, in carcere ad Agrigento per l'omicidio del figlio Lorys, ha scritto al marito Davide Stival. Il documento è stato reso noto ieri sera a «Quarto Grado» su Retequattro.

Scrive Veronica: «Tu dici che non mi hai abbandonato, ma mi hai lasciata al freddo e al gelo senza nulla da indossare, rifiutandoti anche di consegnarli a mio padre. Non ti sei nemmeno informato quando sono finita in ospedale». E sottolinea che «il solo sostegno che ho ricevuto è quello di mio padre, mia madre, la famiglia di tua zia Antonella, le tante persone sconosciute e, soprattutto, dalla famiglia Villardita, il mio avvocato e tu tutto questo non lo reputi abbandono?». E ancora: «Dici che non vuoi farmi del male, ma quello che stai facendo cos'è? Bene, secondo te? Sono sola nel cercare la verità e la giustizia per nostro figlio; lui se fosse stato qui, non avrebbe permesso mai a nessuno, compreso te, di farmi tutto questo male. Sono distrutta e il mio corpo inizia a dare i primi segni».

Poi il pensiero di Veronica va al figlio minore: «Hai ragione nel dire che va protetto e tutelato, infatti, il giudice dei minori aveva chiesto massima riservatezza. Ma vi siete mai chiesti come sta veramente? È stato spostato dalla propria casa a quella di tua madre, con cui non era mai rimasto; non vede e non ha al suo fianco suo fratello Lorys; sua mamma è scomparsa anche lei improvvisamente, ed io non ci credo che non mi cerchi o non chieda di me e di Lorys». Perchè «i nostri figli sono sempre stata l'unica mia ragione di vita e sono l'unica cosa che mi spinge a non abbandonarmi alla disperazione». «Lui - esorta la donna - non è soltanto la tua speranza per cercare di andare 'avanti', una parola difficilissima in questo momento. Non posso vederlo, ma nessuno ti vieta di farmi avere sue notizie o delle sue foto. Ma tu nemmeno quello fai e per te questo non è farmi del male? Non smetterò di lottare: lo devo a Lorys e a lui, il mio più immenso Amore».

Quindi, l'appello finale al marito Davide: «Quando ti deciderei a stare al mio fianco ed aiutarmi nella ricerca e nella giustizia per Lorys, sai dove trovarmi, io ti aspetto. Tu sai chi sono e non mi importa di ciò che dice chi non mi conosce. La cattiveria è la rovina di tutto il mondo».

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