VITTORIA. Si sono vissute ore di apprensione, tra la tarda serata di venerdì e la notte di sabato, per le sorti di una quindicenne tunisina che si era allontanata da casa e non rispondeva al cellulare. L'allarme è scattato alle 21.30, quando è arrivata una telefonata alla centrale del Commissariato che segnalava il rapimento della ragazza. Le Volanti hanno immediatamente raggiunto l'abitazione della giovane, dove hanno trovato la madre che, in preda alla disperazione, si graffiava il volto e una folla di parenti giunti a dare conforto. Nessuno dei familiari della ragazza parlava in italiano ed è stato quindi necessario trovare una tunisina che facesse da interprete. Si è così appreso che la quindicenne scomparsa viveva con la madre e una sorella, mentre il padre - separato dalla moglie - vive in Tunisia con le altre due figlie. La mamma era stata fuori casa e al ritorno non aveva trovato la figlia, B.H.M. Aveva chiesto ai vicini ed aveva saputo che intorno alle 18 qualcuno aveva visto davanti all'abitazione della famiglia un'auto con dei ragazzi a bordo. Nessuno, però, aveva saputo chiarire se la ragazzina fosse salita spontaneamente sul veicolo o se fosse stata prelevata con la forza. Gli agenti hanno verificato che la giovane aveva portato con sé il passaporto: a quel punto, si è profilata l'ipotesi dell'allontanamento volontario. La ragazza, contattata più volte al cellulare, non rispondeva. La polizia ha individuati alcuni amici di B.H.M., che hanno detto di averla vista nel primo pomeriggio in un bar.
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