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Scicli, rito di esorcismo nella chiesa di San Michele

L'atto è stato celebrato da don Tonino Lorefice, parroco di «Madonna di Fatima», regolarmente autorizzato dalla chiesa, assieme a don Paolo Gradanti di Ispica

SCICLI. Forti grida, grida disperate, pianti liberatori provenienti dall'interno di una chiesa, consacrata al culto ma non aperta, quotidianamente, al pubblico. E' quanto accaduto ieri nella tarda mattinata in pieno centro storico proprio sulla via Francesco Mormino Penna, salotto barocco di Scicli. In un primo momento non si è capito cosa stesse succedendo in quella chiesa chiusa, la chiesa di San Michele annessa all'ex convento omonimo, sede di una casa di riposo e luogo culturale; solo l'arrivo dei carabinieri della locale Tenenza ha permesso di appurare che, in quel momento era in corso, alla presenza di un sacerdote, un rito di esorcismo su una persona posseduta dal demonio; presenti in chiesa anche altre persone che partecipavano all'atto della preghiera invocatoria.

Quello di ieri è stato il secondo sabato in cui nella chiesa di San Michele si è tenuto un ufficio di esorcismo. Se il primo sabato il rito è passato quasi inosservato, ieri il trambusto che si è creato nella chiesa barocca è stato tale che ha messo in allarme cittadini e turisti.

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