RAGUSA. Mezza provincia sott’acqua. Danni ingenti alle strutture viarie e alle colture in produzione. La furia del vento e dell’acqua, fortunatamente, non ha travolto gli impianti serricoli che hanno retto bene alle intemperie. I danni maggiori si registrano all’interno. Con le colture in produzione, i piccoli frutti che sono ammuffiti, e il terreno che si è ulteriormente raffreddato provocando il congelamento delle produzioni. Nella fascia costiera di Santa Croce i produttori fanno la conta dei danni. «Tutto sommato è andata bene – spiega Guglielmo Occhipinti, portavoce degli agricoltori - nonostante le previsioni catastrofiche, le serre in metallo e in legno, ben ancorate a terra, hanno retto bene alle intemperie. Registriamo parecchi problemi all’interno, con le piantine letteralmente soffocate dalla troppa umidità di questi giorni. I danni maggiori sono nelle piante in produzione, i pomodori e i peperoni, con i frutti appena germogliati, che sono da buttare. Il nostro auspicio che le piantine, superata l’ondata di maltempo, possano nuovamente riprendere il ciclo produttivo consueto».
Nella zona del Ragusano, a Marina di Ragusa, i produttori guardano alle previsioni meteo delle prossime ore. «Il peggio è passato – aggiunge Vittorio Gona, responsabile della Coop Alba Bio - ma le colture hanno subito danni ingenti. Molte piantine dovranno essere estirpate per la muffa e la troppa acqua di queste ore». Le piogge intense e i violenti nubifragi degli ultimi giorni hanno impedito ancora una volta i lavori nei campi, facendo slittare ulteriormente in avanti il calendario delle colture primaverili. Così si rischia seriamente di perdere il primo raccolto delle foraggere, mentre per l’ortofrutta si teme un calo delle rese produttive del 30 per cento.
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